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Il Brasile ha un margine di manovra energetico almeno fino al 2024

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Il miglioramento delle previsioni di crescita economica del Brasile non desta certamente preoccupazioni circa la capacità del settore elettrico di assorbire gli investimenti.

Secondo gli esperti, l'ampliamento del parco di generazione avvenuto negli ultimi anni garantisce una riserva almeno fino al 2024 e non vi è alcun rischio di carenze di approvvigionamento.

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Dopo tre anni di progressi prossimi a 1%, l'aspettativa di crescita di PIL nel 2020.

Brasil tem 'folga' de energia pelo menos até 2024 25 de fevereiro de 2020

Nei quattro anni precedenti, il consumo energetico è aumentato di circa 5%, rispetto ai 64 mila megawatt (MWm) medi del 2015.

Nello stesso periodo, la capacità installata è aumentata di 22%, passando da 134 gigawatt (GW) a 172 GW.

Fu in questo periodo che entrarono in funzione le centrali idroelettriche di Santo Antônio, Jirau, Belo Monte, gli impianti eolici e solari.

Questi progetti sono stati pianificati con anni di anticipo, sulla base di progetti di crescita del PIL e dei consumi molto più grandi di quelli poi realizzati, spiega Cristopher Vlavianos, presidente di Comerc.

Abbiamo un divario strutturale, poiché abbiamo avuto un aumento della capacità installata senza alcuna controparte.

Entro il 2024 dovrebbero essere aggiunti altri 23 GW, afferma Rodrigo Limp, direttore dell'Agenzia nazionale per l'energia elettrica (Aneel).

"Siamo fiduciosi che il settore elettrico brasiliano sia pronto a far fronte al robusto consumo energetico dell'economia nei prossimi anni".

Parco termoelettrico

Tuttavia, il coordinatore del Gruppo di studio del settore elettrico (Gesel) dell'UFRJ, Nivalde de Castro, sottolinea che il Paese dispone di un parco termoelettrico che può essere attivato in caso di qualsiasi tipo di pressione.

Dal punto di vista dei servizi di mercato, non ci sono preoccupazioni fino al 2024. "La nostra preoccupazione è sempre il prezzo che dovremo affrontare", afferma.

Secondo lui, tuttavia, con il miglioramento della situazione economica e per evitare un aumento dei prezzi, diversi associati di Abiape stanno valutando di riprendere gli investimenti nei propri stabilimenti in Brasile.

Se in passato gli impianti idroelettrici erano preferiti dagli autoproduttori, oggi il settore investe nell’eolico, in vista dello “shock energetico a basso costo” promesso dal ministro dell’Economia Paulo Guedes.