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È possibile contenere la diffusione del nuovo coronavirus, secondo l'OMS

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Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l'istituzione ritiene che le epidemie del nuovo coronavirus in Corea del Sud, Giappone, Italia e Iran siano quelle che destano maggiore preoccupazione.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi lunedì scorso a Ginevra, in Svizzera (2), il direttore generale dell’OMS ha espresso preoccupazione, ma ha insistito sul fatto che i focolai potrebbero essere contenuti.

Tedros ha affermato che l'Iran, il Paese con il più alto numero di morti per coronavirus dopo la Cina, ha ricevuto una squadra dell'OMS per consegnare forniture mediche e supportare le autorità locali nella lotta contro l'epidemia.

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Il direttore generale ha anche parlato di circa otto Paesi che sono rimasti due settimane senza nuovi casi. Ha aggiunto che questi Paesi sono stati in grado di contenere i loro focolai. Tedros ha affermato che in Cina il numero di nuovi casi di infezione sta diminuendo. Per lui, questo è un'indicazione che è possibile contenere la diffusione, anche nelle aree con un elevato numero di casi del virus. "Il calo è stato costante", ha affermato.

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 129 nuovi casi di infezione nel Paese. Si tratta del numero più basso dal 20 gennaio.

Il medico ha anche sottolineato che il coronavirus non può essere trattato come una comune influenza, poiché non si trasmette con la stessa efficacia. E che la malattia ha gravi conseguenze. "A livello globale, il 3,41% delle persone affette da coronavirus è deceduto. A titolo di paragone, l'influenza stagionale di solito uccide meno dell'11% delle persone infette", ha spiegato, aggiungendo che solo l'11% dei casi è asintomatico.

Coronavirus contro influenza

Un'altra differenza tra l'influenza e il coronavirus è che non esistono vaccini o farmaci che abbiano dimostrato di essere efficaci contro di esso. "Tuttavia, sono in corso studi clinici sui farmaci e sono in fase di sviluppo più di 20 vaccini", ha affermato.

I ricercatori raccomandano che, per ridurre il rischio di infezione, sia importante scegliere attività che si svolgano all'aperto o che comportino il minor contatto possibile con altre persone. Suggeriscono inoltre di mantenere la distanza di sicurezza quando si parla con altre persone.

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