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Il Senato approva una misura provvisoria che potrebbe aumentare il credito rurale di 5 miliardi di R$

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Il Senato ha approvato mercoledì 4 il provvedimento provvisorio che modifica la disciplina del credito rurale, denominato parlamentare dell'Agricoltura. Il testo è stato completato dalla Camera dei Deputati il 18 febbraio e sarà inviato per l'approvazione presidenziale.

Tuttavia, il governo prevede che la misura inietterà altri 1,4 miliardi di R$ nel credito del settore. Tra le modifiche previste figurano la creazione di un fondo di garanzia per i prestiti, sussidi per la costruzione di magazzini per il grano e miglioramenti alle norme sui titoli rurali.

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Senado Aprova MP Que Pode Incrementar O Crédito Rural Em R$ 5 Bi 04 de março de 2020

Approvazione del parlamentare

La Ministra dell'Agricoltura Tereza Cristina ha partecipato al voto in plenaria. Anche i deputati del gruppo rurale si sono recati al Senato per celebrare l'approvazione del provvedimento provvisorio. Il Presidente Jair Bolsonaro potrà porre il veto alle disposizioni modificate dal Congresso nel contenuto del provvedimento.

Pertanto, una delle modifiche apportate alla Camera dei Deputati ripristina la possibilità di includere il Certificato di Prodotto Rurale (CPR) nei procedimenti di recupero giudiziario. Di conseguenza, i produttori rurali potranno presentare questi titoli, sottoscritti a garanzia degli enti creditizi che finanziano il settore, al procedimento di recupero in tribunale.

Un'altra modifica ha rimosso dalle commissioni deliberative delle sovrintendenze allo sviluppo regionale la responsabilità di analizzare le operazioni di prestito effettuate dalle banche utilizzando risorse provenienti dai fondi costituzionali. Sempre in Aula, i deputati hanno escluso dal testo la determinazione di trasferire almeno il 201% delle risorse provenienti dai fondi costituzionali del Nord-Est, Nord e Centro-Ovest (FNE, FNO e FCO) a banche private autorizzate a concedere crediti secondo le linee guida di tali fondi.

Fretta

Nonostante l'approvazione, i senatori hanno nuovamente lamentato la ristrettezza dei termini per l'analisi di un provvedimento provvisorio. Se non fosse stato concluso entro martedì prossimo, il 10, avrebbe perso la sua validità. Alcuni parlamentari hanno ammesso in plenaria di aver votato sul MP senza leggere il testo inviato dall'Aula.

"Questo è il problema delle misure provvisorie. Crediamo in ciò che afferma il deputato Lupion (relatore del Parlamento alla Camera, così come lo era nella plenaria del Senato)", ha commentato il senatore Randolfe Rodrigues (Rede-AP).

In breve, lo scorso anno è stata approvata una Proposta di Emendamento Costituzionale (PEC) che prevede scadenze più stringenti per l'analisi dei provvedimenti provvisori alla Camera dei Deputati e al Senato. La PEC, tuttavia, non è ancora entrata in vigore a causa di divergenze tecniche tra le due Camere.