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SUS prevede 2.000 posti letto in terapia intensiva per Covid-19

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Il Sistema Sanitario Unificato Brasiliano (SUS) ha annunciato che assegnerà 2.000 posti letto in terapia intensiva ai pazienti con diagnosi di COVID-19. L'epidemia in Italia ha aumentato la preoccupazione in Brasile.

Giovedì scorso (12), il Ministero della Salute ha dichiarato che destinerà 2.000 posti letto in terapia intensiva ai pazienti diagnosticati con COVID-19 dal Sistema Sanitario Unificato (SUS). Secondo il Ministero, la preoccupazione è aumentata dopo l'accelerata crescita dell'epidemia in Europa, soprattutto in Italia.

In una conferenza stampa, João Gabbardo, segretario esecutivo del Ministero della Salute, ha affermato che si tratta ancora di una stima: "Quando pensavamo a 1.000 posti letto, era una stima. Senza dati concreti", ha dichiarato il segretario esecutivo. "Oggi, dopo l'Italia, la nostra preoccupazione è aumentata. Ecco perché stiamo aggiungendo 2.000 posti letto".

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Il SUS (Sistema Sanitario Unificato) deve anche modificare i criteri per l'utilizzo dei posti letto nelle unità di terapia intensiva (UTI). Gabbardo ha spiegato che i pazienti terminali non saranno ricoverati in questo reparto.

"Stiamo valutando suggerimenti e modifiche all'utilizzo dei posti letto", ha affermato. "Non ricovereremo pazienti inutilmente in ospedale. Esistono criteri per l'utilizzo dei posti letto in situazioni di emergenza", ha concluso il segretario esecutivo.

Giovedì è stato inoltre annunciato che 5.000 nuovi operatori sanitari saranno reclutati tramite il programma Mais Médicos per contribuire a rafforzare la lotta contro la nuova epidemia di coronavirus.

Quarantena e isolamento sociale

Il Ministero della Salute ha inoltre definito le regole per l'isolamento e la quarantena dei pazienti positivi al COVID-19. Il testo prevede che gli agenti di sorveglianza epidemiologica siano autorizzati a raccomandare l'isolamento per le persone che sono state a stretto contatto con una persona infetta durante le indagini sul loro caso.

Il Ministero della Salute ha affermato che la decisione se tenere o meno in isolamento una persona che è stata in contatto con una persona infetta sarà di responsabilità del professionista.

È stato inoltre affermato che il mancato rispetto delle misure di isolamento o quarantena raccomandate comporterà responsabilità ai sensi di legge. L'ordinanza non ha specificato i tipi di sanzioni a cui potrebbero essere soggetti questi individui.

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